Carlo Mazzoli

Presidente associazione nazionale italiana buying offices

I mercati internazionali e l’export del Made in Italy

Secondo i dati AIMPES di gennaio-ottobre 2016, il fatturato della pelletteria italiana nel 2016 ha subito una flessione del 2%; l’export tiene e si attesta sui medesimi valori dell’anno precedente con 5,4 miliardi di euro. Ne parliamo con Carlo Mazzoli, presidente di ANIBO, Associazione Nazionale Italiana Buying Offices.

Qual è lo scopo di ANIBO?

ANIBO da oltre 50 anni ha fatto scoprire al mondo il gusto e la cultura del Made in Italy: capolavori che nascono in piccole botteghe artigiane o in tecnologiche industrie. Come associazione offriamo un servizio completo ai buyer esteri interessati all’acquisto di prodotti italiani.

Quali sono i mercati trainanti dell’export della pelletteria Made in Italy?

Il mercato europeo è in flessione; la Russia è ripartita dopo una lunga crisi. Ottime le esportazioni verso il Giappone e la Corea del Sud, che confermano l’interesse per la pelletteria Italiana. Tra i mercati emergenti figurano Costa d’Avorio e Nigeria, quest’ultimo fortemente interessato alla calzatura. Il mercato di traino principale rimane comunque quello americano, che muove di più sia sui volumi che sul fatturato. Per il settore calzature- pelletteria, il volume di affari transitato attraverso gli uffici ANIBO nel 2016 è stato di 176 milioni, di cui 69 milioni in Toscana.

In che modo le PMI possono approcciare i mercati internazionali?
È necessario fare rete con gli attori che sono in contatto con i compratori stranieri, come la nostra associazione, ma anche con le istituzioni che puntano sull’incoming. In un’epoca dove il 20% degli acquisti avviene online e da mobile, è inoltre fondamentale dotarsi di strumenti tecnologici e di promozione per attrarre il mercato estero: i buyer americani, ad esempio, valutano per prima cosa il sito aziendale.

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