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Cucinelli: “Ecco perché inauguro Pitti online”
Con la speciale inaugurazione di Brunello Cucinelli, il re-filosofo del cachemire, la 99esima edizione di Pitti Uomo andrà in onda da martedì 12 a giovedì 14 gennaio. Come regolarmente previsto quando iniziano le vendite delle nuove collezioni per l’inverno 2021-2022.
Dalla piazza fisica della Fortezza, proibita per il Covid, a quella digitale della piattaforma, Pitti Connect riapre «per supportare - spiega Raffaello Napoleone, ad di Pitti Immagine - le aziende, specie quelle piccole che non avrebbero modo di presentarsi sui mercati internazionali e per favorire i contatti con i compratori».
Pitti Connect, spiega ancora Napoleone, anticiperà online le tendenze, gli eventi e i progetti di circa 250 aziende (delle 1.200 dei tempi normali, ma già considerevoli in piena pandemia) del Pitti Uomo previsto in forma fisica in Fortezza dal 21 al 23 febbraio. «Se, beninteso, il Dpcm del governo di metà gennaio autorizzerà le fiere in presenza», dice Napoleone.
Cucinelli, perché di questa inaugurazione online?
«Sono appassionato della bellezza di Firenze e Pitti Uomo è come una grande sfilata a cielo aperto, che insieme alle sfilate milanesi che gli seguono costituisce la più importante settimana della moda per uomo nel mondo. Martedì alle 10:30 l’Uomo si inaugurerà, come accade ogni anno, in Palazzo Vecchio. Questa volta online, da uno spazio, dentro la mia azienda di Solomeo, che assomiglia a una casa privata con il mio stand in Fortezza. Il sindaco Nardella manderà il suo messaggio. A Solomeo ci saremo Napoleone, il direttore di Pitti Immagine Agostino Poletto e io. Dopodiché resterò a presentare da Pitti e da Firenze, seppure online, la mia nuova collezione al mondo in nove slot al giorno».
Sempre ottimista, lei.
«L’anno ci ha dato tanto dolore. Ma io vado con Tommaso Moro che diceva al Signore”Aiutami ad accettare ciò che non possiamo cambiare”. Ora ho la speranza, nata il 9 novembre, quando ci hanno detto che avevamo il vaccino. Al di fuori delle gioie familiari, è stato il giorno più bello della mia vita».
Lei non pensa che anche in futuro le esperienze online vanificheranno le necessità delle fiere fisiche?
«Lo escludo. La moda ha troppo bisogno di essere vista e toccata. Le fiere ci saranno come i negozi. Il digitale crescerà per la comunicazione, ma poi io devo andare a toccare e devo andare in negozio a farmi spiegare e consigliare. La voglia di fisicità è solo cresciuta. Io rispetto le regole ma sogno di andare al ristorante, di stringere una mano, di vedere persone negli occhi».
Intanto, la moda ha avuto un brutto colpo.
«Ma non siamo il settore più colpito. Per quanto mi riguarda, alla fine il fatturato 2020 è andato meglio del previsto».
Ma qualcosa cambierà nel futuro della moda?
«I calendari saranno meno frenetici. I giovani esigeranno la sostenibilità ambientale. Io ho gran voglia, nella moda come in tutto, di riutilizzare, restaurare, non buttare via, mangiare il giusto perché ce ne sia per tutta l’umanità, non volgere le spalle alla povertà».
Come sarà la sua nuova collezione?
«Ispirata alla voglia di vestirci molto bene: in modo chic, sportivo, giovane, contemporaneo. Sono mesi che non ci vestiamo più».