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Il Distretto Toscano del cuoio investe nell'economia circolare
«Favorire l’economia circolare per ridurre e trasformare in risorse da riutilizzare i rifiuti generati dal distretto conciario». E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi da Regione Toscana, Consorzio Conciatori e Rea Impianti e che piegano in regione, come l’accordo simile firmato a marzo 2019 con Assoconciatori – «mira a coinvolgere tutte le imprese del distretto per gestire in maniera omogenea lo smaltimento della maggior parte dei rifiuti delle aziende del settore, per prevenire ed evitare situazioni di emergenza nel distretto del cuoio.
Il distretto industriale conciario di Santa Croce sull’Arno comprende i Comuni di Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno, Santa Maria a Monte e San Miniato, nella provincia di Pisa, e Fucecchio, nella provincia di Firenze. I principali prodotti del distretto sono pelle e cuoio da suola per calzature (60% della produzione), Pelletteria (30%), Abbigliamento, arredamento e altre (10%).
Nel distretto sono presenti circa 500 aziende della filiera conciaria, con oltre 6.000 addetti ed una dimensione media di circa 12 addetti, per un fatturato pari a 2 miliardi e 400 milioni di euro, con esportazioni che rappresentano circa il 70% del fatturato. Il distretto si caratterizza per la presenza di piccole e medie imprese, integrate con attività conto terzi specializzate in alcune fasi di lavorazione. A queste aziende si affiancano attività direttamente o indirettamente collegate come la produzione di prodotti chimici e di macchine per conceria, servizi, manifatture dell’abbigliamento, della pelletteria e delle calzature.
Attualmente al Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, società senza scopo di lucro nata nel 1967, sono associate circa 60 concerie specializzate in particolare nella concia al cromo, nella concia al vegetale e nella produzione del cuoio da suola. Il Consorzio ha tre società di scopo:
Il Consorzio Cuoiodepur Spa, consorzio misto a maggioranza privata, gestisce il depuratore a servizio delle concerie di Ponte a Egola e di San Romano ed è costituito da 155 aziende che insieme al Comune di San Miniato, formano la compagine sociale. Presso il depuratore si trova l’impianto di essiccazione dei fanghi del depuratore stesso, finalizzato all’utilizzo dei fanghi nella produzione di laterizi, o in agricoltura come concime. L’impianto di essiccazione tratta circa 85.000 t/anno di fango umido da cui produce 36.000 t/anno di prodotto essiccato e stabilizzato.
Il Consorzio Recupero Cromo, impianto di trattamento dei reflui di concia al cromo attualmente in gestione al depuratore di Santa Croce sull’Arno. L’impianto riceve i liquori di cromo di tutte le concerie del comprensorio, per l’estrazione del cromo dagli stessi e la restituzione alle concerie per il riutilizzo diretto nel processo di concia. L’impianto è in grado di trattare 110.000 t/anno di soluzioni esauste di cromo
Il Consorzio S.G.S. Spa, società privata cui aderiscono 230 concerie produttrici di carniccio, estrae dallo stesso grassi e proteine che commercializza e può trattare 80.000 tonnellate di carniccio all’anno.
REA Impianti – Società al 100% del Comune di Rosignano Marittimo (Li), si occupa della gestione del Polo Impiantistico di Scapigliato, per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani e speciali, e di un impianto di recupero nel Comune di Cecina.
Con la firma di oggi il Consorzio Conciatori di Ponte a Egola (Comune di san Miniato- PI) si impegna a realizzare opere per circa 30 milioni di euro ed in particolare a costruire: «Nell’arco dei prossimi 3 anni un impianto di cogenerazione con utilizzo di gas metano di rete presso l’impianto del Consorzio Cuoiodepur SpA. L’energia elettrica prodotta da cogeneratore sarà totalmente utilizzata dall’impianto, mentre l’energia termica potrà essere in parte impiegata in situ ed in parte immessa nella rete di teleriscaldamento; un impianto di teleriscaldamento (costituito da centrale di produzione e rete di distribuzione) all’interno dell’area industriale di Ponte a Egola in grado di alimentare una parte delle concerie localizzate nell’area; un impianto di digestione/codigestione anaerobica, alimentato sia con i fanghi conciari prodotti dal trattamento delle acque reflue che con matrici di scarto della lavorazione conciaria, per ottenere biogas e/o biometano».
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha spiegato che «La logica è una, investire. E il Consorzio Conciatori si è presentato compatto dichiarando di voler fare investimenti importanti per l’economia circolare. Realizzeranno un impianto di cogenerazione con utliizzo del gas metano, un impianto di teleriscaldamento e quindi un impianto di codigestione anaerobica. Nel frattempo, mentre si impegnano a realizzare queste opere e lavorano per ridurre il materiale da smaltire e promuovere l’economia circolare con il riutilizzo di scarti che possono diventare materia seconda, la Regione Toscana ha favorirto il raccordo con la discarica di Scapigliato per consentire che in questa fase intermedia loro abbiamo certezza di dove smaltire. In questo modo tutto il distretto del cuoio si colloca all’avanguardia in Europa: si chiude il cerchio non tanto rinunciando a produrre ma cercando di immettere dentro la produzione elementi della scienza e della tecnica che consentono di non inquinare e di recuperare materia, insomma l’economia circolare di cui parla l’Europa. Investire nell’ambiente favorisce la qualità di prodotti, attrae investitori e rende la nostra regione assolutamente competitiva nel settore della moda».
Per quanto riguarda il trattamento di sottoprodotti di origine conciaria attuato dal consorzio SGS, il protocollo richiama il precedente sottoscritto a marzo 2019 che prevede: «la modifica della linea di lavorazione del carniccio in modo tale da recuperare la quasi totalità del grasso dal residuo solido della lavorazione ed ottenere un nuovo prodotto (concime solido organo-fosfatico)».
La Regione Toscana si assume l’impegno di «assicurare una rapida conclusione – qualunque ne sia l’esito – dei procedimenti amministrativi necessari per la realizzazione degli impianti, nel rispetto della normativa vigente. La Regione valuterà la possibilità di forme di cofinanziamento, mano a mano che queste si renderanno disponibili. I rifiuti del Consorzio Conciatori che non potranno essere recuperati saranno conferiti alla discarica di Scapigliato, nel rispetto del principio di prossimità e sulla base di accordi già definitivi tra il Consorzio Conciatori e Rea Impianti. Al fine di monitorare l’andamento del Protocollo d’intesa verrà costituito un Tavolo presieduto dall’assessore regionale all’ambiente che riunirà i rappresentanti dei soggetti firmatari e di Arpat e che si riunirà almeno ogni 2 mesi»