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Scervino: "Tutta la filiera a un passo. Il privilegio del Made in Firenze"

Per Toni Scervino esiste una bellezza autentica e sostenibile, che si riconosce subito, che si crea con passione, unita al coraggio di innovare, senza mai tradire il prodotto: “Semplicemente, è il piacere di fare le cose che ami. Abbiamo un amore innato per la oda, a noi piace sperimentare, per trasportare l’innovazione nella normalità, ma solo con cose fatte molto bene” racconta l’amministratore delegato della maison Ermanno  Scervino, nata nel 2000 proprio a Firenze per coniugare con successo stile internazionale e Made in Italy, capacità imprenditoriali e creatività dei due fondatori, di Toni e di Ermanno.

Un fare preciso, lo stesso con cui è stato creato lo spazio verde della maison, nelle due colline di Bagno a Ripoli, vicino a Firenze. Un luogo in equilibrio tra ricerca e tradizione, un po’ orto e un po’ giardino, che custodisce alberi da frutta in via di estinzione sempre per raggiungere quell’ideale di bellezza che racchiude una varietà di elementi: “Questo spazio verde rappresenta bene la nostra sensibilità, in questo caso per valorizzare cose preziose della natura che rischiano di scomparire - continua Toni Scervino - qui abbiamo piantato alberi diventati rari magari solo perché producono pochi frutti, noi invece raccogliamo i semi e li regaliamo ai nostri amici per mantenere la biodiversità, fondamentale per l’ambiente”.

Ecco la filosofia Scervino, tra natura e cultura: “Qui, a Firenze, abbiamo unito più laboratori sartoriali del territorio, ognuno con le sue competenze e tutti caratterizzati da una manualità straordinaria, abbiamo creato un polo del lusso, per conservare saperi diversi che rischiano di essere cancellati. Il bello nasce solo dopo una profonda ricerca, non è estraneo a una certa sofferenza, non nasce mai per caso”. 

I due fondatori di Ermanno Scervino

I loro vestiti raccontano un raffinato ritmo di elementi, per questo adatti a donne diverse: “Penso ai nostri abiti, non devono mai esser più importanti delle donne che li indossano, devono esser portati con classe, con grazie e con quella nonchalance, per sedurre senza mai diventare volgari”. Sono il simbolo di una femminilità che non è cambiata nemmeno al tempo del Covid: “Se lo specchio quest’anno è meno importante, se è cambiato l’approccio, non è cambiata la femminilità”.

Accanto alla linea Ermanno Scervino, conquista attenzione Ermanno Firenze, per una interpretazione più contemporanea del couture: “Sicuramente è un momento molto complicato per tutto il pianeta, ma la nostra fortuna è di esser privilegiati a livello geografico. Qui a Firenze abbiamo tutto a un passo, si comincia dai tessutai, fino a coprire la filiera di produzione, un aspetto oggi molto importante”.


Proprio da questo Made in Firenze parte il 65% della produzione dell’azienda per raggiungere una cinquantina di boutique sparse nel mondo, che si sommano a più di 200 clienti: “La Russia è un mercato molto importante, solo a Mosca abbiamo 4 monobrand. Abbiamo anche un progetto di espansione negli Stati Uniti: qui il nostro negozio di Miami è andato molto bene anche in questo difficile 2020, senza registrare flessioni negative; ci stiamo focalizzando sulla Cina dove abbiamo già 8 boutique e dove le donne cinesi stanno apprezzando il valore dei nostri capi”. 


Segnali positivi, ma per Toni Scervino adesso bisogna saper aspettare con spirito di adattamento, perché solo nel 2022 si tornerà a crescere: “Anche in pieno lockdown noi non abbiamo perso l’entusiasmo per fare nuovi progetti. Abbiamo investito nel digitale e nell’e-commerce che è cresciuto del 30 - 40%”. La pandemia ha costretto tutti a fare i conti con un mondo nuovo: “Stiamo attraversando un evento epocale. Ci sta insegnando ad adattarci, esattamente come succede nella natura, e noi lo stiamo facendo senza scendere a compromessi sul prodotto e sul nostro ideale di bellezza”.

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