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A cosa servono le reti d’impresa dei distretti territoriali?
Credit: Serena Cecchini
Negli ultimi anni le PMI della filiera della moda e del lusso si sono trovate ad affrontare dei cambiamenti epocali, tra l’avvento del digitale e la necessità sempre più pressante di rendere i propri processi e prodotti più sostenibili, e una crisi che le ha trovate impreparate. E sebbene tutte le aziende o quasi abbiano gli stessi problemi, la sensazione di essere soli in battaglia è forte. Fare rete diventa quindi fondamentale, a più livelli.
È qui che nascono le reti d’impresa dei distretti territoriali: consorzi nati dal dal basso, trasversali e complementari rispetto alle associazioni di categoria, che hanno l’obiettivo di dare più importanza alla voce del singolo, affiancare le aziende nell’analizzare il mercato e supportarle nel dialogo con le istituzioni.
Ma sono davvero efficaci nel sostenere gli imprenditori? Lo abbiamo chiesto a Federico Sodini, membro di Tuscany4Shoes, il sistema di imprese del settore calzaturiero promosso nel 2021 dal Comune di Capannori e dalla Camera di Commercio di Lucca che riunisce più di 65 aziende del capannorese.
“Il dialogo è fondamentale: attraverso le assemblee si cerca di capire quali sono i bisogni comuni per dare il via a operazioni che possano aiutare tutti, magari chiedendo aiuto anche alla politica, sia a livello regionale che provinciale. Con la nuova presidenza (Serena Cecchini, che ha assunto la carica lo scorso ottobre) abbiamo acquisito una expertise importante nel mondo del lusso, e si sta spingendo sempre di più verso una digitalizzazione e una comunicazione efficaci”.
“Quello che fa la vera differenza è il supporto concreto che il consorzio dà all’imprenditore nel processo di analisi di mercato, che parte da uno screening approfondito dell’azienda e del suo mercato di riferimento, durante il quale si affrontano i punti fondamentali: dal modello di business agli investimenti necessari per svilupparlo. Da lì poi, insieme, si fanno insieme i passi per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati”.
Perché questo processo è più efficace se fatto con un consorzio territoriale?
“Perché credono nelle aziende, fanno partita con loro accettando di prendersi il rischio in caso di insuccesso: il servizio infatti si basa sul principio del Success Fee, per cui per l’imprenditore e l’azienda il rischio è zero nell’affidarsi a loro per questo percorso. La rete poi offre tutto il supporto necessario per la burocrazia dei vari step, facendo da tramite per l’ottenimento per esempio di bandi o di brevetti”.