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Eccellenze italiane: l’arte della guanteria napoletana
Credit: Conceria DEAN
Tra le eccellenze che fanno parte della storia di Napoli, ce n’è una che ha a che fare direttamente con la pelle e con la maestria artigiana di un distretto che per un periodo divenne il centro del mondo, ovvero quello guantaio.
Durante il Regno di Napoli, in particolare tra il XVI e il XVIII secolo, la produzione di guanti in pelle aveva infatti conosciuto un notevole sviluppo: i guanti erano un simbolo di status, un accessorio irrinunciabile, e quelli napoletani si distinguevano per la qualità, il design, le decorazioni raffinate con ricami e dettagli preziosi.
Nel corso dei secoli, il Rione Sanità divenne il cuore pulsante di attività proto industriali. Le strette vie del quartiere ospitavano numerose botteghe artigiane, dove intere famiglie si dedicavano alla produzione di guanti, tramandando segreti e tecniche di lavorazione di generazione in generazione.
Il processo di realizzazione di un paio di guanti in pelle richiedeva oltre venti passaggi, eseguiti con precisione artigianale. Ogni famiglia si specializzava in una fase specifica del processo, creando una catena produttiva basata sulla collaborazione e sulla trasmissione delle competenze. Negli anni Trenta del Novecento si contavano circa 25mila artigiani guantai solo a Napoli, che si occupavano di due terzi della produzione nazionale.
“Per questa produzione, la pelle d’agnello rappresentava il materiale ideale, grazie alla sua combinazione di morbidezza, flessibilità, durabilità ed estetica. La pelle d'agnello offre un comfort superiore perché estremamente morbida e liscia, molto piacevole al tatto e molto flessibile, capace cioè di adattarsi facilmente alla mano e ai movimenti naturali delle dita, garantendo così un’ampia libertà di movimento”, spiega Michele De Michele, figlio del Cav. Antonio De Michele, fondatore di Conceria DEAN, azienda napoletana specializzata nella produzione di pelli d’agnello di alta qualità.
“Nonostante la leggerezza, la pelle d'agnello offre un buon isolamento termico e garantisce al contempo la giusta traspirazione, oltre a essere resistente e durevole: se trattata e manutenuta adeguatamente può durare a lungo, mantenendo intatte bellezza e funzionalità. Questo pellame inoltre ha un aspetto elegante e raffinato, che lo rende particolarmente adatto alla fabbricazione di guanti pregiati, anche grazie alla sua finitura naturale e la possibilità di essere tinto in molteplici sfumature di colore, che lo rendono davvero versatile”.
Con il passare del tempo e l’evoluzione degli stili di vita e della moda, l’impiego e dunque la produzione di guanti si sono progressivamente ridimensionati, fino a diventare di nicchia. Dal 1972, nella nuova sede di Arzano, DEAN orienta progressivamente la sua produzione verso la nappa elastica per stivaleria fino alla svolta, negli anni Novanta, con gli articoli per pelletteria e per tomaia da calzatura.
Oggi il guanto napoletano continua a essere apprezzato per la sua qualità superiore e per il prestigio di una tradizione culturale centenaria, ma l’artigianato è ormai quasi del tutto scomparso, malgrado gli sforzi per preservare e rilanciare l’antica sapienza artigiana con il coinvolgimento delle nuove generazioni. Le nuove collezioni Autunno Inverno 2025 hanno mostrato però un deciso ritorno dei guanti, proclamandolo l’accessorio must have della prossima stagione invernale. Un’opportunità per la moda, non solo italiana, di guardare al passato e alle eccellenze della propria tradizione, ridando vita a un’arte che ha fatto la storia.