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Il futuro del gioiello in mostra
La seconda edizione della manifestazione “diffusa” in città ha visto una fortissima presenza internazionale e decine di location coinvolte, forte della presenza di oltre 750 espositori e più di 150 eventi in programma. Da Porta Venezia a Brera, dal Duomo alle 5 Vie passando per Montenapoleone e tutto il Quadrilatero della Moda, un suggestivo itinerario di mostre, talk, premiazioni e iniziative speciali si è snodato attraverso percorsi tematici e ha coinvolto atelier di alta gioielleria, scuole e laboratori di arte orafa, boutique di moda e showroom di design con lo scopo di far scoprire agli addetti ai lavori e agli appassionati tutte le sfaccettature di un mondo così affascinante e insieme sconosciuto. L’ideazione della Milano Jewelry Week da parte di Prodes Italia ha proprio l’intento di accrescere e celebrare il valore culturale ed artistico, ma anche sviluppare sinergie e business, richiamando una platea internazionale.
Renee Hope
Per quanto riguarda i progetti nell’ambito della sostenibilità, la designer Renee Hope utilizza plastica upcycled, sciolta a caldo per creare nuove forme con la volontà di sfidare la nozione tradizionale di “prezioso”.
Xinyi Wang
Xinyi Wang, invece, ha creato un wearable jewel in microplastiche recuperate per attirare l’attenzione sul pericoloso aumento delle stesse nel nostro corpo.
Bitacora
Bitacora riutilizza in modo creativo materiali destinati alla discarica, trasformandoli in nuovi gioielli attraverso un continuo processo di ricerca e design.
Molto interessante in questa edizione anche il focus alle commistioni materiche non prettamente consuete nella gioielleria, tra le quali troviamo l'utilizzo del tessuto mixato a metallo di Yinan Mao, il silicone, cemento e pellicola cinematografica recuperati da Nuohan Jiang e i coloratissimi ritagli di pelle e altri materiali di scarto derivati dalla produzione di borse del progetto Ten Cloudy di Natasha Kerimova.