Credit: Bottega Veneta
Bottega Veneta ha fatto uscire il lookbook della sua collezione Resort 2025 e guardare le foto è un piacere non solo per gli occhi dei fashionisti ma anche per chi lavora nel mondo della filiera. La maison celebre per i suoi meravigliosi intrecci ha giocato anche stavolta sulle infinite varianti che questa lavorazione permette: ne abbiamo analizzate 5, dalle più classiche a quelle più creative, insieme ad Andrea Stefanini di Eurointrecci.
TROMPE L’OEIL
A prima vista potrebbe sembrare carta di giornale, e invece è l’ennesimo gioco di Matthew Blazy per ingannare chi non guarda con attenzione. Il materiale infatti come sempre è la pelle, stavolta stampata: ogni rotolo viene trattato come se fosse carta ovvero stampato con scritte e disegni in bianco e nero e a colori, poi ridotto a strisce e lavorato a intreccio. Idea semplice, lavorazione lunga, risultato geniale.
COASSIALE
Si chiama scubidù, un’italianizzazione della parola inglese scobidoo, l’intreccio che caratterizza i sandali Adam, che in questa resort 25 sono tricolori e sormontati da una mela di metallo smaltata. Per creare i lacci va creato prima il mignon a macchina, tagliando e portando a spessore la pelle, e poi con un altro macchinario si realizza l’intreccio che avvolge il piede.
RESERVE LEATHER
Dal secchiello fa capolino un serpente che, insieme ai sandali Adam, sembra un chiaro riferimento al giardino dell’Eden. È un oggetto della collezione in edizione limitata Reserve Leather, che nasce dalle eccedenze di pellami delle collezioni Bottega Veneta. L'intreccio è realizzato a mano presso l'atelier di Montebello in Veneto e presenta un anima in metallo attorno a cui gli artigiani hanno creato l’animale in pelle. Un accessorio da collezione.
CLASSICO
Non poteva mancare il classico intrecciato della maison, qui su borse e capi d’abbigliamento perfetti per la mezza stagione. I colori spaziano dai neutri ai più brillanti, mentre le finiture sono sia opache che shiny per gli accessori.
FOULARD
L’intreccio della ormai classica Kalimero è di una versatilità impressionante: basta variare la grandezza delle fettucce per ottenere immediatamente un effetto diverso. Al contrario del classico damier, l’obiettivo è un intreccio “disordinato”, con pieghe imprevedibili che rendono ogni pezzo unico.
