«Si inserisce il pezzo, si programma il taglio e la macchina si adegua alle caratteristiche della pietra rispettando un criterio basico: non romperla né stressarla. In più lo fa in maniera sostenibile». È una piccola rivoluzione quella introdotta da qualche mese da Berti A&P, opificio artigianale dedicato alla lavorazione delle pietre dure per la creazione di accessori moda e gioielli di grande pregio. Si tratta di un macchinario specifico per il taglio della pietra, che utilizza un getto d’acqua molto potente che insieme ad una piccola percentuale di materiale abrasivo riesce a realizzare tagli di assoluta precisione.
«Abbiamo collaborato con un team di ingegneri statunitensi per mettere a punto questo macchinario – spiega Alessio Berti -. Si basa su taglio ad acqua: un getto d’acqua potentissimo che mescolato a un abrasivo, una polvere finissima di cristallino proveniente dai deserti australiani, riesce a tagliare perfettamente le pietre dure che lavoriamo. E utilizzando solo la forza dell’acqua, la pietra non subisce stress. Avevamo fatto delle prove anche con il laser ma il calore va a incidere sulla composizione molecolare della pietra, facendo evaporare l’acqua in essa presente rendendola fragile. Con l’acqua, si ottengono invece tagli precisissimi, senza il rischio di rottura».
La macchina, di piccole dimensioni, si basa sulla tecnologia Waterjet, solitamente impiegata su macchinari molto più grandi utilizzati per il taglio del marmo. Inoltre è dotata di un software capace di riconoscere e adatta il taglio a seconda della durezza della pietra. «È un passo avanti fondamentale per noi che lavoriamo anche per le griffe, realizzando applicazioni per borse, cinture, scarpe, bijoux; oggetti anche piccolissimi, per i quali serve una precisione estrema. Inoltre ha un impatto sull’ambiente praticamente pari a zero perché si usa acqua e sabbia, senza nessun agente chimico».
