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Come Matthieu Blazy ha rivoluzionato l’approccio alla pelle

Credit: Bottega Veneta

 

Pelle, pelle e pelle. Quello di Blazy da Bottega Veneta è stato un percorso meraviglioso che ha dato a questo materiale il suo giusto riconoscimento andandone a esplorare le infinite potenzialità con curiosità e creatività in modo contemporaneo. 

 

Un approccio dichiarato con il primo look della sua prima collezione, l’Autunno Inverno 2022-2023, che si apriva con il diventato famosissimo look canottiera e jeans che, si è scoperto dopo, in realtà era un total look leather. E che il designer ha confermato sfilata dopo sfilata, trattando la pelle a volte come un filato, altre come una tela, in un continuo trompe l’oeil che lascia(va) lo spettatore desideroso di saperne di più. 

 

Nella Spring 2023 infatti è la volta della camicia di flanella indossata da Kate Moss, che ha richiesto 12 mani di colore per raggiungere la sfumatura di plaid azzurro che Blazy aveva in mente. L’estate dopo, la PE 2024, è la volta della borsa in foglie di banano: pelle stampata digitalmente e poi usata per formare un tubolare riempito di bambagia, che con un effetto twisted riesce a dare l’impressione che si tratti di una borsa di foglie intrecciate.

 

L’Autunno Inverno 2023-2024 la pelle sembra lana: gli stivali-calzini sono fatti usando un filato di pelle lavorato crochet, una tecnica che ritroviamo nella Spring 2025 con i famosissimi fiori di pelle avvolti nella carta di giornale che giornale non è. E parlando di giornale, come non citare la Resort 2025 con l’intreccio di pelle stampata quotidiano.

 

Ma Blazy non è solo trompe l’oeil, è anche riferimenti culturali che traduce sempre usando la pelle per costruire l’universo di Bottega Veneta: da appassionato di design collabora con Zanotta per una collezione di 15 edizioni limitate della classica poltrona Sacco, reimmaginata a forma di animale; mentre con Flos disegna una special edition della lampada Modello 600 di Gino Sarfatti con la base rielaborata con l'intreccio damier.

 

Insomma, un percorso di scoperta e teso alla meraviglia, reso possibile dall’approccio del designer franco-belga verso la filiera, al quale si è affidato per poter rendere realtà le sue idee sofisticate e divertenti. Adesso siamo curiosi di scoprire cosa riuscirà a fare con Chanel.

 

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