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Arrivano le griffe!
Tra la necessità di garantirsi una filiera sempre più in linea con capitolati stringenti (CSR, sostenibilità, certificazioni, ecc) e il bisogno di preservare il “saper fare” artigianale, l’industria del lusso cerca di avere un controllo sempre maggiore sulla propria catena di produzione. Alcune griffe comprano direttamente le aziende terze che già producono per loro, mentre altri brand puntano ad aggregare diverse PMI per creare poli produttivi di eccellenza. L'altro fulcro di questa strategia comporta la creazione direttamente sul territorio di nuove manifatture realizzate secondo i più moderni principi.
A fare da apripista c’è Prada con 200 assunzioni annunciate entro il 2022, in larga parte in Toscana negli stabilimenti della provincia di Arezzo, ma anche di Scandicci (Firenze), Siena e Monte Amiata, e in parte nelle Marche. Inoltre, a Levanella-Montevarchi (AR) entro fine 2022 sarà completato il maxi-polo logistico da 40mila metri quadrati cui farà capo anche il sorting per l’e-commerce. Denominato “fabbrica- giardino” e progettato dall’architetto Guido Canali per integrarsi nella campagna toscana, il gruppo l’ha costruito con un investimento da 100 milioni di euro: certificato Leed, dotato di impianto geotermico per il riscaldamento e raffreddamento, farà risparmiare 2.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno e produrrà energia elettrica in eccesso rispetto ai consumi.
Non è da meno Fendi, il cui stabilimento di Bagno a Ripoli (FI) aprirà i battenti entro ottobre. La moderna struttura sorge al posto dell’ex fornace Brunelleschi in un’area che è stata recuperata e riqualificata, ora completamente immersa nella vegetazione. Ma i piani della controllata LVMH si estendono anche alle Marche: la casa di moda italiana ha già avviato la costruzione della nuova struttura che dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2022. La nuova ultramoderna fabbrica verrà inaugurata a Campiglione di Fermo e porterà a un incremento considerevole dell’occupazione nell’area. Lo stabilimento avrà un’ampiezza di ben 7000 metri quadrati e sostituirà la sede produttiva di Porto San Giorgio, dove già sono impiegati 130 operai. Questi, assieme agli altri 170 che saranno assunti nel corso dell’anno, porteranno il numero di addetti a 300 unità. Progettato secondo i più moderni criteri e dotato di pannelli solari, il design dell’edificio è stato creato con l’intento di abbassare al minimo l’impatto ambientale sull’ambiente. La facciata sarà realizzata in alluminio ondulato ad effetto “pelle drappeggiata”, mentre gli spazi interni, beneficeranno di un'illuminazione naturale grazie a pareti in vetro e lucernari, distinguendosi per uno stile minimalista, valorizzato da mobili in acciaio e pavimenti in cemento al quarzo. Nello specifico, lo stabilimento Fendi a Campiglione di Fermo sarà dedicato alla produzione e sviluppo della pelletteria. “Italia è sinonimo di tradizione, storia, bellezza e soprattutto eccellenza – ha dichiarato alla stampa Serge Brunschwig, Presidente e CEO di Fendi - Per questo, investire nel Made in Italy e nella qualità artigianale è fondamentale per far sì che queste competenze vengano tramandate di generazione in generazione. Siamo molto orgogliosi di questo nuovo stabilimento, che ci consentirà di aumentare produzione e forza lavoro”.
Non è da meno Louis Vuitton, che approderà a Civitanova Marche (MC) entro il 2023, con una nuova struttura di circa 10mila metri quadri, dove produrrà e studierà nuovi prodotti di alta moda, in particolar modo calzatura sportiva uomo e donna. L'atelier sorgerà a nord della zona industriale A di Civitanova su un’ex area industriale dismessa di 25mila metri quadrati, che - a pieno regime - porterà all'assunzione di 500 dipendenti. Il sito produttivo sarà costruito secondo i più moderni parametri di ecosostenibilità, con una struttura completamente realizzata in legno, vetro e acciaio e sarà a impatto ambientale zero. “É motivo di grande soddisfazione che un brand prestigioso come Louis Vuitton abbia scelto Civitanova per la realizzazione di questo progetto di investimento – ha commentato alla stampa il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica – L’interesse della Maison LVMH per la nostra città ne dimostra l’attrattività. Si tratta di un’opportunità di crescita e sviluppo di cui il territorio beneficerà anche in termini occupazionali e di filiera”.
Ma la prevista calata delle griffe direttamente nei distretti italiani della manifattura ha fatto registrare anche qualche sommessa voce di dissenso. Se da un canto i benefici di queste nuove (o allargate) presenze sul territorio sono indubbie, dall’altro si teme che l’arrivo dei grandi brand porti scompenso nel mercato del lavoro poiché capaci di offrire al dipendente condizioni di lavoro più attraenti e un nome sul curriculum più prestigioso.