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Come sono andate le fiere? La parola alle aziende

 

 

Le fiere sono ufficialmente tornate ai numeri pre Covid e il mercato si fa sempre più vivace. È quanto emerge dall’indagine lanciata da Leather&Luxury, che durante gli eventi dedicati alla SS24 ha voluto approfondire le sensazioni di chi vive le fiere in prima persona, ascoltando numerose imprese. Lineapelle, Premiere Vision, Milano Unica e Mipel mostrano un andamento ottimo, paragonabile al 2019. Per la maggior parte delle aziende la percezione è stata molto positiva, nonostante la consapevolezza che le impressioni raccolte in fiera non equivalgono a ordini sicuri. 

 

Il mercato è indubbiamente in fermento, ma c’è ancora timore e non sempre gli ordini sono consistenti quanto nel prepandemia. Probabilmente si tratta del segnale che il mercato è cambiato e, secondo le aziende, l’incremento di fatturato per i brand non sempre equivale a una crescita anche per la filiera. Stanno andando molto bene invece i settori delle lavorazioni speciali/intermedie dove il brand investe per creare oggetti capaci di distinguersi. Trend positivo, quindi, per applicazione di strass, alta frequenza, intrecci e ricamo, solo per citarne alcuni.

 

Ma cosa vogliono i brand dalle aziende fornitrici? Prima di tutto le certificazioni, che consentono di avere una filiera tracciata, soprattutto sul settore conciario. Senza certificazioni è praticamente impossibile lavorare con le grandi case di moda che trattano il lusso. Ma spesso ottenerle richiede procedure complesse e dai costi elevati, non sempre gestibili dalle imprese più piccole, che rischiano così di rimanere tagliate fuori da una consistente fetta di mercato, nonostante il loro lavoro d’eccellenza. L’ultimo aspetto trattato nella survey riguarda le operazioni di M&A (mergers & acquisition). Secondo la maggioranza degli intervistati, il fermento nel settore rappresenta una grossa opportunità di crescita: nuovi fondi a disposizione darebbero la possibilità d’investire in macchinari e tecnologie innovativi. Non è un aspetto che spaventa, già da anni la maggior parte delle aziende è consapevole che è necessario diversificare il portafoglio dei propri clienti per dipendere da un solo unico cliente. La filiera produttiva moda sembra pronta per i nuovi scenari.

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