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Desolina Suter (Première Vision Paris): le linee guida della nuova stagione della pelle
In questi giorni prende il via a Parigi l’edizione A/I 2024/25 di Premiére Vision Paris (4 – 6 luglio presso il Paris Nord Villepinte Parc d’Expositions). Un’edizione completamente riprogettata secondo i canoni di eco-responsabilità che ormai caratterizzano l’industria della moda e non solo. Desolina Suter, Fashion Director della manifestazione, ci ha guidati all’interno delle nuove tendenze soprattutto nel campo della pelle dove ricerca e creatività si fondono per una manifattura sempre più sostenibile per l’ambiente.
Miss Suter, con quale approccio si avvicina l’industria della pelle alla questione ambientale?
«Questo settore è sicuramente in una fase di trasformazione per poter affrontare le nuove sfide del mercato. I temi in cui sono impegnati gli operatori della pelle sulle questione ambientale sono principalmente tracciabilità, risparmio delle risorse energetiche e riduzione dell’impatto chimico delle lavorazioni. Tracciare la pelle implica la conoscenza e la condivisione di informazioni su tutta la filiera di trasformazione del materiale. Dalla materia prima alle finiture e alle nobilitazioni. Il punto cruciale oggi è ottenere informazioni verificate sull'origine della pelle grezza per individuare le normative a cui è vincolato il paese produttore, su due livelli: modelli riproduttivi e processi industriali che autenticano il benessere degli animali, la lotta alla deforestazione».
In quali altri modi la pelle diventa un materiale virtuoso in ottica ambientale?
«Innanzitutto la pelle ha una valenza unica: è “materiale affettivo” a tutti gli effetti, che stimola la sfera emotiva di attaccamento e trasmissione nel tempo. In quest’ottica quindi si punta sulla valorizzazione della durabilità intrinseca al materiale che è solido, riparabile e con alte potenzialità di sviluppo. La pelle è una materiale naturale, viva, irregolare: nella sua forma più semplice è una materia lussuosa, perciò al momento si prediligono lavorazioni più leggere che coprano molto meno le caratteristiche della pelle stessa».
Quali sono le innovazioni eco nel settore conciario?
«L'utilizzo di concianti a basso impatto in alternativa alla concia minerale, e una concreta revisione dei processi conciari sono le vere novità palpabili del settore. Le gamme di prodotti dei conciatori si arricchiscono sempre più di proposte chrome-free che consentono di ottenere le stesse proprietà della concia al cromo e di prodotti concianti sintetici a base di scarti vegetali bio-based dell’industria alimentare. Le pelli di nuova generazione conciate al vegetale sono più morbide e risultano molto migliori alla tintura dove si ottengono colori brillanti e intensi».
Invece, circa lo sviluppo delle finiture delle pelli?
«Anche qui, la bussola è la ricerca di naturalezza. Trame con grane naturali sono molto presenti questa stagione come per esempio quelle arricciate emblematiche della pelle di capra o del cervo e così via. Si cercano quindi nuove finiture a basso impatto, come cere vegetali e laccature prive di solventi per sofisticati effetti naturali tipo patina o bicolore. Inoltre, come avevamo annunciato, c’è il ritorno ad un'eleganza più costruita con pelli più solide per creare una pelletteria strutturata: combinate con effetti eleganti lucidi e cangianti, mai eccessivi, che ricordano la lucentezza e il comportamento dei tessuti couture. Si tratta sempre di finiture verniciate leggere a base di acqua senza solventi per mantenere la naturalezza della pelle».
In questo scenario, Miss Suter, qual è il ruolo delle finiture meccaniche e dei colori?
«Le finiture meccaniche offrono nuove tecniche decorative, come la perforazione ad alta precisione, tagli laser 3D e stampe mix print + embossing che aprono scenari narrativi eccezionali. Si creano quindi pelli trompe l'oeil che simulano trame tessili come denim, velluto a coste ma anche tessuti più sofisticati come pizzi e jacquard ornamentali. Oltre a decori in stile neo-camouflage e pelli di rettile o disegni animalier fino agli shearling che giocano con effetti speciali per sembrare pellicce dal pelo aereo e gonfio.
Per quanto riguarda i colori si privilegiano gli effetti metallici piazzati che lasciano visibile la grana della pelle ma che ricreano i riflessi solari in movimento sintomatici della stagione. Questi effetti includono tonalità calde solari, oro chiaro e platino per affermare uno spirito più chic e minimale».