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Nel nuovo corso di Schmid, il passato torna contemporaneo

 

 

 

Un passato da valorizzare e attualizzare per sostenere un futuro da costruire con il contributo delle nuove generazioni. È questa la filosofia che guida il nuovo corso di Schmid, converter d’eccellenza nel settore dei tessuti e materiali per il settore calzaturiero e della pelletteria. «Stiamo cercando di puntare molto sulla rielaborazione di alcuni materiali del passato – spiega Valerio Baiardo, Ceo dell’azienda dal 2020 –. La nostra capacità è proprio quella di partire da materiali di base già buoni e rinnovarli con lavorazioni aggiuntive».

Un approccio che ha subito un’accelerazione negli ultimi tre anni, con l’arrivo in azienda di Baiardo. «Abbiamo preso consapevolezza della necessità di rinfrescare le collezioni – spiega -. Ci siamo resi conto che l’azienda, nata nel 1942, si basava molto sui propri bestseller, perdendo un po’ della propria dinamicità e capacità propositiva. Così abbiamo puntato sul rinnovamento di alcuni prodotti come tulle, reti, vinile e jacquard, ma anche su prodotti di riuso e con certificazioni Grs e sulle fibre naturali come cotone e seta, che suscitano grande interesse».

 

Una rinnovata attenzione verso la sostenibilità, quindi, che «non è solo ricerca di nuovi materiali ma anche riuso di materiali ancora buoni, aggiungendo qualche elemento nuovo – afferma Baiardo -. Non si tratta di una forma di risparmio ma di rispetto nei confronti della storia dell’azienda». Proprio per valorizzare materiali ‘già noti’ è nata una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, grazie alla quale gli studenti del Corso di cultura tessile si sono messi alla prova nel rielaborare alcuni tessuti.

 

«Ne è nato un contest, i cui vincitori saranno premiati con una borsa di studio, da cui sono emersi spunti molto interessanti – spiega Baiardo -. Abbiamo trovato dei veri e propri talenti, alcuni hanno fatto uno stage da noi e una sta continuando in azienda il suo percorso lavorativo. È importante attingere dalle nuove generazioni: il rischio di un’azienda storica è riproporre troppo a lungo le stesse esperienze; contare sulle idee fresche dei giovani permette invece di confrontarsi con soluzioni fuori dagli schemi spesso davvero valide».

 

 

www.schmid.it

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