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Fiere, tornano i visitatori dall’Estremo Oriente
Bilancio positivo per le manifestazioni fieristiche dedicate alla moda e all’accessorio che nei giorni scorsi hanno animato Fieramilano (Rho): segnali di interesse percepibili, anche se il quadro geopolitico continua a mantenere criticità palpabili che si riflettono anche sui dati congiunturali.
«Micam Milano, Mipel, The One Milano e Home Fashion&Jewels Exhibition, sono state visitate da 42.273 operatori professionali (+21% sull'edizione settembre 2022) provenienti da 129 Paesi – spiega una nota -. I saloni hanno intercettato soprattutto il forte dinamismo dei buyer esteri, testimoniando l'importanza dell'export per il consolidamento della ripresa dei comparti rappresentati».
Dai dati conclusivi diffusi, emerge un ritorno dei buyer, in particolare quelli – molto attesi - dall’Estremo Oriente. «Ottimo l’andamento dei visitatori provenienti da Spagna, Francia e Germania – prosegue la nota -, mentre sul fronte extra UE si segnala il ritorno della Cina e conferme dal Giappone, dal Nord America con Canada e USA». Sono 2000 i brand, tra calzature e accessori, che hanno presentato le loro collezioni per la prossima stagione. Il minimo comune denominatore? Alto impegno nella ricerca e nell’innovazione, qualità e una forte propensione alla sostenibilità. Grandi protagonisti, ancora una volta, i giovani: estro, talento, ricerca nei materiali e nelle tecnologie produttive, ma anche attenzione al mondo della moda che cambia, hanno caratterizzato le creazioni dei nuovi designer.
Non sono mancate le occasioni di incontro e di confronto sugli argomenti caldi per il settore, dalla sostenibilità all'intelligenza artificiale, dalle nuove tecniche produttive al futuro del retail. Proprio sulla sostenibilità ha posto accento Confindustria Fermo durante un momento di confronto organizzato sul tema al Micam. «Ogni azienda ha inserito nelle collezioni prodotti sostenibili – ha detto Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Fermo -. Una strada necessaria, il mondo è uno e va preservato. La sostenibilità è un impegno sociale, non solo di produzione. Sostenibilità è però anche un costo che le aziende non sono sempre in grado di sostenere. Qui deve intervenire la politica con azioni mirate. Possiamo lavorare su suole e collanti, ma serve di più».