Una due giorni di lavori che riunirà i principali stakeholder della filiera del fashion & luxury, per tracciare una fotografia aggiornata del processo di transizione sostenibile della filiera della moda, con particolare attenzione alle specificità del mondo della pelle. “Boosting Transition” è il titolo della seconda edizione del “Venice Sustainable Fashion Forum” che si terrà alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia il 26 e il 27 ottobre, promossa da Sistema Moda Italia, The European House – Ambrosetti e Confindustria Veneto Est – Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso.
Obbiettivo del summit è sottolineare l’urgenza di interventi efficaci e coordinati finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale e sociale dell’industria del fashion. «Un nuovo momento per rimarcare alle istituzioni e al mondo finanziario le priorità del comparto – afferma Sergio Tamborini, presidente di Sistema Moda Italia -. La transizione sostenibile è una questione strategica urgente per l’industria italiana della moda che nei primi sei mesi del 2023 ha registrato un fatturato di circa 58 miliardi di euro».
Durante l’evento sarà presentata anche la seconda edizione di “Just Fashion Transition 2023”, Osservatorio permanente sulla transizione sostenibile delle filiere chiave della moda, abbigliamento, calzature e pelletteria di The European House of Ambrosetti. Dallo studio strategico, che ha analizzato oltre 2.700 aziende italiane ed europee, emerge che le top 100 aziende fashion europee hanno incrementato i propri presidi di sostenibilità del 17% negli ambiti Esg. Di queste 100 però, la best-in-class soddisfa solo il 70% dei requisiti di maturità dei presidi Esg.
«Con la seconda edizione del Forum rinnoviamo la convinzione che per una transizione giusta del settore Fashion & Luxury non si possa che partire dalla manifattura – è il commento di Flavio Sciuccati, partner The European House-Ambrosetti e director Global Fashion Unit -. In questa transizione, l’Italia delle filiere e dei distretti della moda ha un ruolo centrale. Accenderemo inoltre i riflettori sulla filiera della pelle che spesso, nonostante le specificità del processo produttivo e della regolamentazione che la contraddistinguono, viene equiparata al tessile».
