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Passaporto digitale, REMIRA si prepara al salto con WEBLABEL
Rendere consapevoli i consumatori di quello che stanno acquistando, ma anche diventare uno strumento di controllo nelle mani degli enti preposti. È così che il passaporto digitale (Dpp) può facilitare la transizione verso un’economia circolare e sostenibile. A spiegarlo è Matteo Sgatti, regional sales manager di REMIRA Italia, software house leader nel mercato del fashion&luxury per la gestione della supply chain che, grazie all’esperienza acquisita con il suo prodotto WEBLABEL, è riuscita a segnare una svolta nel mondo dell’etichettatura intelligente. Si tratta di un’applicazione software che fornisce informazioni sui prodotti tessili, di pelletteria e calzaturieri immessi nel mercato. E che risponde a una precisa esigenza: fornire soluzioni per adeguarsi alle intenzioni della Comunità Europea, che prevede di definire le specifiche del regolamento per il Dpp entro il 2025 e renderlo operativo entro il 2027.
Obiettivo di WEBLABEL di REMIRA, già adottata da importanti brand, è rendere i prodotti ben identificabili, tracciandone la storia produttiva, dal fornitore della materia prima a chi l’ha lavorata. Come? Semplicemente inquadrando un Qr Code che rimanda a un’infografica facilmente consultabile. Ma si andrà oltre, rendendo i dati disponibili anche agli enti preposti al controllo che potranno così verificarne la veridicità, grazie a una rete connessa in tutti i momenti con ogni anello della filiera produttiva. Ma REMIRA guarda avanti, a un futuro in cui utilizzare gli algoritmi di AI per raccogliere e controllare le informazioni, consentendo ai brand di tenere traccia in tempo reale di tutto ciò che accade a monte del prodotto finito e, nel caso, intervenire.
La sfida, ora, è riuscire a raccogliere tutti i dati in tempo, dato che la supply chain della moda è complessa e con attori che possono avere diversi livelli di digitalizzazione. Proprio per questo REMIRA è partita con largo anticipo, in modo da creare le fondamenta del sistema e capire, passo dopo passo, quali siano i nodi da sciogliere per essere pronti al salto del 2027. Anche per questo è partner del Lab Fashion for Future, che vede coinvolti Università di Firenze, Pin di Prato, Its Mita di Scandicci (Fi), nato quest’anno al fine di aiutare le aziende a dotarsi di soluzioni innovative per mantenersi competitive, soprattutto in tema di sostenibilità. Per REMIRA è un modo di contribuire fattivamente a questi obiettivi, grazie alle informazioni raccolte sul campo, ma anche un’opportunità di confronto con docenti che lavorano sul tema a livello europeo. Nella consapevolezza che allargare lo sguardo è il modo migliore per disegnare un futuro della moda sempre più virtuoso.