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Le 7 proposte di CNMI per sostenere il settore moda

credit: elie saab

 

“Un’autoregolamentazione che coinvolge tutto il settore e che potrebbe rappresentare per la filiera produttiva una svolta normativa radicale”. È così che Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, definisce il progetto presentato a Palazzo Chigi in vista della legge di bilancio 2025, che ha l’obiettivo di sostenere il settore moda colpito dalla crisi che ha messo in ginocchio tantissime aziende della filiera. Sono 7 le proposte che compongono il progetto, tematiche non nuove ma che ribadiscono la necessità di azioni concrete.

 

1. Il riversamento spontaneo del credito d’imposta relativo alle annualità 2015-2019 per le attività di ricerca e sviluppo delle aziende di moda. Si tratta di garantire alle aziende una certezza, che soprattutto per le attività piccole e medie è una boccata d’ossigeno fondamentale per fare progetti per il futuro.

 

2. Accelerare la formazione dei giovani attraverso il passaggio di competenze è fondamentale: per le aziende che si assumono la responsabilità di formare la generazione del domani, CNMI propone la messa a disposizione di sgravi contributivi e un regime fiscale agevolato.

 

3. Potenziare il welfare aziendale affinché le aziende possano offrire ai dipendenti una serie di beni, risorse e servizi ai propri dipendenti, così da diminuire il carico contributivo e fiscale rispetto fidelizzare i lavoratori. In particolare, CNMI propone l’innalzamento e la stabilizzazione delle soglie dei fringe benefit a 4.000 e 3.000 euro rispettivamente per i dipendenti con e senza figli.

 

4. L’introduzione di una certificazione per il controllo della catena produttiva delle aziende: CNMI chiede fortemente l’introduzione di norme che garantiscano l’esistenza di un sistema di controllo certo esterno alle aziende, che limiti al massimo il pericolo di situazioni come quelle recentemente finite nel mirino della procura, verificatesi negli stabilimenti di imprese che lavorano conto terzi. 

 

5. L’istituzione di un fondo per la diffusione internazionale dei valori e dell’immagine della Moda mediante contribuzione diretta a CNMI, così da supportare l’importanza del comparto attraverso la realizzazione di iniziative di risonanza internazionale.

 

6. Il potenziamento della Cassa Integrazione Ordinaria, per fornire un adeguato supporto alle aziende più piccole del settore che più risentono della crisi: per questo si propone il riconoscimento di otto settimane di cassa integrazione alle imprese del comparto con meno di 15 dipendenti.

 

7. Favorire gli investimenti dei brand, con partecipazioni di minoranza e di puro sostegno, nelle aziende manifatturiere della filiera in difficoltà, così da garantire la sopravvivenza di tutte quelle realtà artigianali sull’orlo del collasso ma che sono fondamentali per preservare la cultura e il sapere manifatturiero.

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