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Scatolificio San Maurizio: «Oggi estetica e sostenibilità vanno di pari passo»
«Per i nostri prodotti usiamo esclusivamente materiali certificati Fsc, colle vegetali e inchiostri perlopiù a base d’acqua. Inoltre la nostra sede è autonoma al 100% dal punto di vista del fabbisogno energetico, grazie all’impianto fotovoltaico che abbiamo installato nel 2013 e ampliato lo scorso anno». L’attenzione all’aspetto sostenibile è cruciale anche nel settore del packaging, anello fondamentale della filiera del luxury fashion: a confermarlo anche Salvatore Liguori, responsabile di produzione dello Scatolificio San Maurizio, realtà campana attiva nel settore dalla fine degli anni Settanta.
«Il packaging è ormai parte integrante della presentazione del prodotto; una sorta di biglietto da visita a cui i brand tengono in modo particolare e che è ormai diventato a tutti gli effetti un bene a sé stante – spiega Liguori -. Anche per questo, oltre ad un prodotto il più possibile sostenibile, da noi assicurato attraverso la certificazione Fsc che garantisce la provenienza delle materie prime da foreste gestite secondo i principi di gestione forestale e catena di custodia, ci vengono richieste confezioni che siano curate e preziose tanto quanto il loro contenuto. Il nostro è sempre un packaging personalizzato, di qualità e capace di coniugare estetica e funzionalità».
L’attenzione all’estetica e alla qualità è particolarmente spiccata nel settore del fashion ma non solo. Lo dimostrano gli articoli presentati dall’azienda nel corso dell’ultima edizione di Packaging Première & PCD Milan, evento dedicato al mondo del packaging per i settori del lusso e del beauty. «In fiera abbiamo presentato scatole da profumo, per vino e aceto e, per il settore moda, confezioni per cravatte e piccola pelletteria, come scatole fondo e coperchio, calamitate, abbattibili – racconta Liguori -. È stata la nostra prima esperienza e ci sembra sia andata molto bene: abbiamo avuto diversi contatti che stiamo coltivando».