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Hodakova e l'arte di trasformare i deadstock in accessori bestseller

 

“Immagina un mondo in cui è proibito produrre cose nuove: il tasso di creatività sarebbe pazzesco”. È la visione provocatoria di Ellen Hodakova Larsson, designer svedese vincitrice dell’ultima edizione del premio LVMH per i designer emergenti, che ha come filosofia l’uso di materiali deadstock per produrre abiti e accessori diventati rapidamente cult.

 

Dall’abito tubino fatto di tante cinture cucite insieme alla borsa intrecciata con vari scampoli di pellami fino alla clutch ricavata da uno stivale smesso, l’artigianato e la capacità manuale sono i cardini su cui si fonda una creatività in cui i limiti sono possibilità e in cui la pelle, grazie alla sua estrema versatilità, acquista sempre nuova vita. Un progetto virtuoso anche per la filiera, che mette in risalto il savoir faire degli artigiani e permette di utilizzare fondi di magazzino e ritagli minimizzando così gli sprechi, nell’ottica di una moda sempre più circolare.

 

Grazie alla sua capacità di trasformare giacenze di magazzino in pezzi nuovi e originali Hodakova ha conquistato rapidamente il suo posto nel guardaroba dei fashionisti, con clienti come Kylie Jenner, Emma Corrin e Maisie Williams che amano le sue collezioni dark ed estremamente creative. Il suo talento e il suo approccio è molto apprezzato anche da maison di lusso come Gucci, che ha coinvolto Hodakova nel progetto Gucci Continuum mettendo a disposizione accessori di vecchie collezioni per realizzare tre borse pezzo unico.

 

“Il mondo non ha bisogno di altri designer, ma di innovatori che vadano oltre quello che si è sempre fatto”. Ellen Hodakova Larsson

 

 

 

 

 



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