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Wes Anderson, un’estetica che fa tendenza

Wes Anderson fa tendenza. Da sempre. E non solo nel “suo” settore, quello cinematografico, dove la sua personale cifra stilistica è diventata sinonimo di un’estetica ben definita che rende ogni sua pellicola immediatamente riconoscibile: Wes Anderson fa tendenza anche nella moda. “Andersoniane” sono le simmetrie, i campi larghi, le palette cromatiche fatte di tinte calde e vivide ma lo sono anche gli outfit dei suoi personaggi, studiati e curati con attenzione maniacale che attingono molto all’iconografia degli anni Sessanta e Settanta. 

 

 

 

“I Tenenbaum”

 

Ogni film di Anderson, è un immaginario a sé, fatto di look iconici che sono stati fonte d’ispirazione anche per il mondo della moda. A volte basta un dettaglio: la fascia da tennista indossata sempre da Richie Tenenbaum (Luke Wilson) ne “I Tenenbaum”, le collane floreali sui completi grigi di Peter Whitman (Adrien Brody) ne “Il treno per Darjeeling”, le Adidas personalizzate e il berretto rosso di Steve Zissou (Bill Murray) che lo accompagnano costantemente nelle sue “avventure acquatiche” a bordo della Belafonte.

 

 

 Margot Tenenbaum

 

 

Ma le contaminazioni non sono solo in uscita: spesso sono le stesse griffe a comparire con capi d’abbigliamento e accessori nei suoi film. Indimenticabile la pelliccia di Margot Tenenbaum (Gwyneth Paltrow), creata da Fendi su disegno di Anderson, il trench in pelle di Jopling (Willem Defoe) in “The Grand Budapest Hotel”, firmato Prada. Il set di valige e borsoni che i fratelli Whitman si trascinano dietro ne “Il Treno per il Darjeeling” è opera di Marc Jacobs, ai tempi direttore creativo di Louis Vuitton, mentre porta ancora una volta la firma di Prada il caftano indossato da JKL Berensen (Tilda Swinton) in “The French Dispatch”.

 

 

 

“Asteroid City”

 

 

Un caleidoscopio di stili che si è appena arricchito di una nuova sfumatura: è uscito da poco nelle sale americane “Asteroid City”, undicesimo film di Anderson. Presentato in anteprima al Festival di Cannes, in Italia arriverà a 23 settembre, ma quello che è trapelato finora basta a farci entrare nel mood. Stati Uniti, 1955: un variopinto gruppo interpretato da un cast, al solito, stellare, alle prese con un incontro ravvicinato del terzo tipo. I look attingono a piene mani dallo stile degli anni Cinquanta, con un immancabile accento “andersoniano”.

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