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Come nasce una borsa di rafia?
Credit: Saint Laurent
Mai vera e propria tendenza e tuttavia onnipresenti nelle collezioni estive, le borse in rafia (o in materiali sintetici che ne mimano l’effetto e le possibilità di lavorazione) sono un evergreen che negli ultimi anni hanno avuto un revamp grazie alle tote bag intrecciate di Prada e che anche questa stagione contano su it bag che stanno spopolando sui social, come la borsa Icare di Saint Laurent che punta sulla sua maxibag lanciata la scorsa primavera per una versione in rafia che è già una delle borse più desiderate e mostrate su Instagram e Tik Tok.
Ma come si fa una borsa in raffia o simil-raffia? Un modello come quello di Saint Laurent richiede fino a 40 ore di intreccio manuale, e nella stragrande maggioranza dei casi, quando si tratta di vera rafia o altri materiali naturali come anche la paglia, viene lavorato direttamente nei paesi in cui si produce il materiale, anche per una questione di sostenibilità ambientale ed economica.
«In Italia trovare le maestranze per produrre grandi quantità è ormai impossibile», racconta Leonardo Lami, proprietario di International Leather Weavings, azienda specializzata in intrecci e che a catalogo ne ha più di mille varianti. «Per i prodotti di lusso la maggior parte delle lavorazioni a intreccio viene fatta in Albania, ma da aziende che, come la nostra, hanno una sede lì e possono controllare al 100% la produzione potendo contare su una manodopera giovane e desiderosa di imparare dalla generazione precedente i segreti di una tecnica manuale che richiede pazienza e dedizione, anche grazie a una società che valorizza la sapienza artigiana che si tramanda di madre in figlia». In Italia viene dunque realizzato il campionario o per chi richiede un prodotto che risulti 100% made in Italy, e che normalmente riguarda la lavorazione della pelle.
E per l’intreccio di materiali che mimano l’effetto della rafia, tipo la viscosa o la cellulosa? «Sono più costosi ma più facili da lavorare, perché essendo materiali sintetici sono fili infiniti che quindi permettono di non avere imperfezioni o problematiche tecniche. Fare un intreccio a uncinetto come lo facevano le nostre nonne con la vera rafia significa avere a che fare con un filo che si può rompere o rovinare facilmente e che quindi richiede un’attenzione in più perché vanno nascosti i punti in cui i fili si congiungono e i difetti», continua Lami.
Quanto tempo richiede la lavorazione di una borsa intrecciata? Molto dipende appunto dal materiale, ma molto anche dalla sua lavorazione e dal tipo di intreccio. «Si può andare dalle 12 alle 40 ore: bisogna pensare che uno stesso intreccio può cambiare totalmente a seconda della grandezza del materiale stesso, non solo nel grado di difficoltà ma anche nell’aspetto del prodotto finale».