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Nel distretto pisano del cuoio nasce LEATHER C.E.R. la prima comunità energetica rinnovabile

 

Il distretto conciario di Santa Croce sull’Arno reagisce alle difficoltà di questo particolare momento storico, puntando sul gioco di squadra: nasce LEATHER C.E.R., la prima comunità energetica rinnovabile legata alla filiera di lavorazione dei pellami. L’obiettivo è riorganizzare il settore conciario toscano in un’ottica di efficientamento, attraverso un progetto ambizioso e condiviso che unisce energia rinnovabile, comunità energetica, sostenibilità e LCA.

 

Il progetto, che nasce all’interno della Conceria Camaleonte grazie all’intuizione di Maurizio Chiesa, Chemical Manager e RSPP dell’azienda, nonché Presidente della neonata comunità energetica rinnovabile, coinvolge già altre 11 concerie che hanno installato sui propri tetti gli impianti di produzione dell’energia e un piccolo gruppo di aziende terziste nel ruolo di “consumatrici”. Inoltre, a brevissimo il progetto si aprirà alle associazioni di categoria, agli impianti di trattamento rifiuti e reflui, agli enti pubblici e ai cittadini, che hanno già dimostrato un grande interesse ad aderire.

 

«Il nostro obiettivo è quello di creare un’unica rappresentanza che raccolga sotto il suo cappello tutte le iniziative attive all’interno del distretto conciario che vanno nella direzione della transizione ecologica – racconta il Presidente Maurizio Chiesa. Vogliamo essere il cambiamento e per farlo dobbiamo unire le forze, ottimizzare le risorse e agire in una logica di cooperazione, solo così possiamo affrontare le sfide contemporanee che la società, e in particolare il settore conciario, si trovano a giocare».

 

Cosa è una comunità energetica?

È un insieme di persone, imprese ed enti che si organizzano per produrre e condividere localmente energia pulita prodotta da fonti rinnovabili: una vera e propria forma energetica collaborativa con un approccio ecologico. 

In pratica, grazie ad un sistema intelligente e interconnesso che misura ed elabora in tempo reale i dati degli impianti fotovoltaici presenti nella comunità, i membri possono condividere virtualmente la loro energia in eccesso, abbattendo così sprechi, costi e impronta di carbonio.

 

LEATHER C.E.R in numeri

Il progetto ad oggi coinvolge 12 concerie che hanno installato sui propri tetti impianti fotovoltaici per un totale di 3,5 MW. Il 30% dell'energia prodotta da questi impianti sarà disponibile in rete per lo scambio virtuale. Alla premialità ricevuta per l’immissione in rete di energia prodotta da fonti rinnovabili (RID scambio sul posto), si somma un secondo incentivo (TIP), quantificabile in circa 10 cent di euro per KWh, che sarà diviso equamente tra produttori e consumatori. Questo significa che anche i membri della comunità non proprietari di un impianto fotovoltaico beneficeranno di parte dell’energia generata.

 

Quali sono i vantaggi di far parte di una comunità energetica?

 

Raggiungere l’efficienza energetica

Oltre all'installazione degli impianti fotovoltaici, le concerie del distretto si sono dotate di dispositivi di misura certificati per il monitoraggio continuo dei consumi termici, elettrici e di acqua relativi alle proprie linee di produzione. Questi dati sono raccolti in un software gestionale con funzionalità di Machine Learning che guiderà le aziende verso una riorganizzazione ed ottimizzazione dei processi produttivi per ottenere un’efficienza energetica sempre maggiore.

 

«Ogni impresa sarà incentivata a migliorare sempre di più le proprie prestazioni per concorrere con le altre – continua Chiesa - innescando un processo virtuoso che porterà ad un risparmio sempre maggiore, a una riduzione degli sprechi e alla riduzione dell’impatto ambientale.»

 

Circolarità della filiera conciaria e transizione ecologica

Ad ottobre sarà lanciata anche la piattaforma ufficiale della comunità che consentirà di determinare sia l’LCA, ovvero l'impronta ambientale delle produzioni conciarie lungo l’intero ciclo di vita, che l’impronta carbonica delle emissioni di gas serra. La piattaforma, grazie ad appositi sistemi, sarà collegata con le grandi concerie, le associazioni di conciatori e le associazioni di terzisti e analizzerà sia gli aspetti energetici sia quelli inerenti ai rifiuti, alle emissioni in atmosfera, ai reflui e ai prodotti chimici, diventando il collettore di tutti i dati relativi alla sostenibilità dell’intero distretto conciario pisano.

 

 

Iniziative di welfare comunitario nel distretto

Il 50% della premialità prodotta dagli scambi virtuali sarà obbligatoriamente destinata a iniziative con ricadute sociali sul territorio. Con l’attuale portata degli impianti fotovoltaici, che si attesta a circa 3,5 MW, si stima che si generino già oltre 100.000 euro all’anno da utilizzare per la ristrutturazione di scuole, per l’acquisto di ambulanze o per l’organizzazione di corsi formazione professionalizzati per il settore conciario per favorire l’occupazione giovanile.

 

«È facile immaginare quale possa essere la portata del progetto: più saremo bravi a coinvolgere le aziende del territorio ad investire nelle energie rinnovabili, più crescerà in modo esponenziale anche la percentuale da destinare ad interventi sociali che miglioreranno la comunità e la qualità di vita delle persone che ne fanno parte.»

 

 

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