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Come si progetta e produce una sneakers sostenibile?

 

 

Fashion eco-design: che cosa è e su quali principi si fonda

 

L’eco-design è un modello di economia circolare che coinvolge l’intero processo di ideazione, progettazione, vendita e smaltimento di un prodotto. Si basa sulla scelta di materiali ecosostenibili, biodegradabili o riciclabili e pone l’attenzione su qualità e durabilità dell’articolo, contribuendo così alla riduzione di rifiuti. I prodotti devono contenere una minima diversità di materiali per semplificarne il più possibile lo smontaggio e il riciclo. L’eco-design predilige infine processi produttivi che si avvalgono di energie rinnovabili e pulite o che limitano i consumi energivori.

 

Il 23 aprile il Parlamento Europeo ha approvato il Regolamento Ecodesign (ESPR) che modifica la direttiva 2009/125/CE sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti, ampliando le categorie merceologiche a cui verrà applicato. Il regolamento introdurrà requisiti di eco-progettazione e standard minimi in materia di durabilità, riparabilità, efficienza energetica e riciclo dei beni a partire dal 2026, con un orizzonte al 2030. Inoltre agevolerà anche il tracciamento delle sostanze problematiche lungo la catena di approvvigionamento, grazie al ricorso al passaporto digitale del prodotto come strumento di trasparenza e tracciabilità.

 

Sneark, la scarpa biodegradabile che dalla natura ritorna alla natura

 

Come viene pensato e progettato un articolo di eco-design? Lo abbiamo chiesto a Lello Romano, designer, creativo e architetto, da sempre appassionato di scarpe, che ha ideato il brand ecosostenibile Sneark, la sneakers che dalla natura ritorna alla natura.

«Questo progetto è nato da un sogno: volevo dimostrare che si possono produrre scarpe sportive di qualità e confortevoli, utilizzando solo materiali naturali, biodegradabili ed ecosostenibili. Sneark è frutto di una ricerca globale durata anni che mette al centro questi quattro principi: sostenibilità, circolarità, benessere del piede e qualità Made in Italy.  Per produrre una scarpa da corsa si usa l’energia di una lampadina di 150 watt accesa per una settimana, io nel mio piccolo ho voluto contribuire a invertire questa tendenza. Il nostro motto è “Take a step, wear nature”».

 

Com’è fatta una scarpa Sneark?

 

Le sneakers biodegradabili sono realizzate con materiali naturali come cotone organico, canapa, sughero e biopolimeri derivati da piante, che si degradano facilmente in compostaggio o in discarica, riducendo l’accumulo di rifiuti e la dipendenza da fonti non rinnovabili. Le scarpe sono assemblate da un calzaturificio storico con sede a Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa.

 

«Ogni materiale scelto è pensato per abbattere l’impatto ambientale e favorire il benessere del piede. La suola a contatto con il terreno, brevettata da Gommus, è composta da una speciale mescola di gomma che, grazie ad un enzima presente al suo interno, una volta gettata si degrada al 97% dopo 180 giorni e non genera residui nocivi. La soletta di costruzione è in cotone riciclato e collanti all’acqua; la soletta interna, prodotta dall’azienda Insole è composta da tre strati: fibra di cocco, caucciù e sughero: quest’ultimo, essendo un isolante naturale, consente di mantenere il piede asciutto», spiega Lello.

 

Puntali e contrafforti sono biodegradabili e prodotti da Beltrame. Le fodere interne sono in canapa, un materiale isolante e traspirante, o in cotone riciclato e vengono dall’azienda pratese Tisses. Per la tomaia invece sono utilizzati pellami, croste e scamosciati conciati al vegetale con Ecotan, una formulazione biocircolare a base di tannini naturali di legno di castagno e quebracho, baccelli di tara e noci di galla.

 

Il brand è molto attento anche al concetto di up-cycling. Sia gli scarti di pelle della produzione, che i pellami di cui è composta la scarpa, una volta che ha terminato il suo ciclo di vita, sono utilizzati per la produzione di fertilizzanti per l’agricoltura biologica.

 

Sneark non utilizza packaging plastici: ogni scatola è realizzata in cartone grezzo riciclato FSC, così come la carta velina che avvolge le scarpe. Un apposito QR Code stampato sia nella scatola che nell’etichetta di raso cucita internamente alla scarpa, consente al consumatore di risalire a tutte le caratteristiche sui vari componenti della sneaker in rispetto al principio di trasparenza.

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