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Tre lavorazioni speciali viste nelle sfilate PE25 di Parigi
Credit: Louis Vuitton
“Viviamo in una società che fa zoom in e zoom out con estrema facilità. Quindi ho voluto far sì che quando le persone avessero zoomato su tessuti e ricami si trovassero davanti qualcosa che non avevano mai visto prima”. È così che Pharrell Williams, direttore creativo di Louis Vuitton, descrive il concept dietro ad alcune delle lavorazioni più complesse ed interessanti viste sulla passerella della collezione Uomo Primavera Estate 2025. E che ritroviamo in molte sfilate di questa stagione maschile, in cui si è giocato molto sull’illusione ottica invitando i presenti ad andare oltre la prima occhiata per apprezzare la complessità delle lavorazioni di capi e accessori.
RICAMI TROMPE L’OEIL
Succede appunto da Vuitton, dove il pattern camouflage che sembra stampato sulla camicia si rivela invece un complicato gioco di ricami che ha richiesto da solo la sapienza di 30 artigiani, ognuno dei quali ci ha lavorato per 10 giorni. La stessa complessità che si ritrova nella sfilata di Dior: la giacca a fiori del look 44 ha richiesto 600 ore di lavoro manuale per essere realizzata, e solo da vicinissimo si capisce che non è una stampa, bensì un ricamo. Una lavorazione impegnativa che trova riscontro nei desideri del cliente tipo della maison: Abbiamo moltissimi clienti che comprano pezzi speciali”, rivela Kim Jones. Non si pensi dunque che si tratti solo di oggetti pensati per lo show: l’artigianalità è un valore che in questo momento è sempre più centrale, e i brand ne sono consapevoli.
SUMINAGASHI
Significa inchiostro fluttuante, ed è un’antica tecnica giapponese per decorare la carta, con l’inchiostro che viene fatto galleggiare sull’acqua in cui si immergono i fogli. Dries Van Noten l’ha usata per la sua ultima collezione, quella con cui ha dato il suo arrivederci al suo omonimo marchio in veste di direttore creativo: foglie e fiori compaiono sui leggerissimi strati che compongono i look, ognuno dei quali è un pezzo unico proprio grazie alla particolarità di questa tecnica che non permette di ottenere lo stesso disegno due volte.
MADREPERLA
È ancora una volta opera dell’ italiana Superlativa il gilet sulla passerella dell’Uomo Primavera Estate 2025 di Loewe. Come nel caso del bustier realizzato per la cantante Ariana Grande al MET, la maison ha commissionato all’azienda bresciana due capi in perla Superlativa, una speciale madreperla che permette di essere trasformato in fogli che si applicano così su una varietà di superfici: qui si tratta di un capo in cuoio modellato a formare un tank top rigido dalle sfumature perlacee.
đź–‹: Francesca Zaccagnini