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Tacchificio di Molinella: «La svolta per il settore? Nel 2025»

 

 

«Noi da un po’ di mesi viviamo un rallentamento di lavoro notevole, il nostro settore di calzature di lusso ha cominciato già alla fine del 2023 a ridurre le quantità e gli ordini di tacchi sono calati notevolmente. Il fatto che il mondo della finanza corra anche nel 2024 ci fa sperare che a breve si riparta, puntando a raggiungere o superare gli ottimi risultati del 2022. La ripartenza è programmata per i primi del 2025 e questo si vede già anche dai primi campioni che stiamo facendo in questi giorni». È una fotografia precisa quella scattata da Pavol Jaros, direttore commerciale del Tacchificio di Molinella, tacchificio tra i più antichi del mondo tuttora in attività, nato nel bolognese nel 1946.

 

«Al momento la produzione di tacchi è rallentata di oltre il 50 %: c’è un evidente stallo nel settore, ma aziende come la nostra continuano a crederci, perché le previsioni economiche puntano tutto sul 2025 – prosegue Jaros -. Il settore moda è pronto a riattivarsi, lo dimostra la dinamica dei grandi gruppi: le aziende del nostro settore, anche se con poco lavoro in questi mesi cercano tutte le soluzioni possibili per non perdere la manodopera specializzata, proprio in vista della ripartenza».

 

Con l’obiettivo 2025 in testa, il Tacchificio di Molinella sta sfruttando il periodo di stallo per aggiornare il proprio parco, investendo su nuove tecnologie. «Stiamo passando dalle classiche macchine di stampaggio a quelle full electric, migliorando il nostro profilo in termini di sostenibilità, anche per rispondere alle esigenze delle griffe. Ci siamo dotati di macchine per prototipia di ultima generazione, le HP Multi jet fusion, che hanno trovato immediatamente applicazione per le esigenze degli uffici stile. Accanto alla tecnologia, l’azienda conserva la tradizione della modelleria artigianale, affiancando alla prototipazione 3D di ultima generazione, la lavorazione manuale».

 

Con quasi 80 anni di esperienza, il Tacchificio di Molinella, primo in Italia nella produzione di tacchi da donna a livello industriale, ha potuto seguire tutta l’evoluzione del prodotto. «Adesso si realizzano principalmente tacchi in plastica, mentre fino agli anni ’60 la materia prima era il legno – racconta Jaros -. Negli anni ’50 l’azienda ha brevettato il primo tacco sottile in legno, mentre oggi raccogliamo quotidianamente la sfida di realizzare, in esclusiva e per clienti selezionati, tacchi sempre più complessi ed ecosostenibili. Per questo i nostri prodotti, oltre a vantare le lavorazioni più esclusive, cono certificati “Plastica seconda vita” e Iscc Bio-Circular».

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