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Cosa sono i tannini? Tutto quello che non sai sulla concia al vegetale

 

Oggi, il distretto conciario di Santa Croce sull’Arno accoglie il 30% della produzione italiana di pelli e il 98% della produzione nazionale di cuoio da suola. La pelle al vegetale raggiunge contenuti di carbonio bio-based per il 95%, contro una media del 25% dei materiali alternativi derivati da cactus, ananas, mela o altri tipi di vegetali. (Studio del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale, condotto da Ars Tinctoria).

 

Concia al vegetale: come avviene il processo

 

«Il principio attivo vegetale che innesca la trasformazione del derma animale in un materiale compatto e resistente è il tannino. La pelle grezza, privata delle impurità, viene inserita in grandi bottali rotanti con acqua e tannini in polvere. Durante la fase di concia, le molecole del tannino riescono ad inserirsi negli spazi interfibrillari della pelle e formano legami stabili con il collagene, ovvero le proteine della pelle», spiega Martina Squarcini di Conceria il Ponte, azienda storica specializzata dal 1961 nella concia al vegetale, certificata LWG GOLD RATED e aderente al Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale.

 

Che cosa è il Tannino? Proprietà, colori e caratteristiche

 

«Il tannino è una sostanza vegetale naturale presente nel legno, nella corteccia, nelle radici, nelle foglie e nei frutti. Dal punto di vista chimico, i tannini sono polifenoli di origine naturale prodotti dal metabolismo delle piante per difendersi dagli attacchi di insetti, funghi e batteri. Le loro proprietà protettive e antiossidanti stabilizzano la pelle animale e la rendono utilizzabile per un lunghissimo tempo. Hanno inoltre proprietà traspiranti e antifungine: una scarpa in pelle al vegetale con suola di cuoio permette al piede di respirare, assorbe il sudore e combatte la proliferazione dei batteri responsabili dei cattivi odori. La pelle conciata al vegetale non contiene metalli pesanti e spesso è l’unico tipo di pelle tollerata dalle persone che soffrono di dermatiti da contatto», racconta Barbara Mannucci, direttrice del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale.

 

I tannini più utilizzati nella concia al vegetale in Toscana sono l’estratto di quebracho, di mimosa e di castagno. In misura minore si usano anche l’estratto di tara o il mirabolano.

Quebracho

 

Il quebracho è ricavato da un albero che cresce nel nord dell'Argentina e ha un colore rossiccio che conferisce alla pelle una tonalità calda e brillante. È indicato per la produzione di articoli spazzolati, in quanto il pellame che contiene tali estratti scurisce facilmente per frizione, è inoltre resistente all’acqua e agli agenti atmosferici.

 

Castagno

 

Ottenuto dal tronco della pianta omonima, l’estratto tannico di castagno è adatto per la concia di pelli pesanti, in particolare del cuoio per suola, perché permette di ottenere un cuoio fermo e compatto ma flessibile ed elastico, resistente alla luce e con buona impermeabilità all’acqua. Il suo colore è marrone scuro.

 

Mimosa

 

Gli estratti di mimosa del Sudafrica conferiscono un caratteristico colore rosato ai pellami; Il tannino di mimosa ha una rapida penetrazione all'interno della fibra della pelle e un alto fissaggio, per questo motivo è molto utilizzato sia nella concia a cuoio che nella concia al vegetale.

 

Tara

 

Il tannino di tara si ricava dai baccelli di un albero del Perù. Fornisce alle pelli ottime proprietà di pienezza e morbidezza, oltre che una buona resistenza alla luce e al calore. Il suo colore è molto chiaro, simile all'avorio e si presta molto bene ad ottenere colori pastello con tinture passanti di botte.

Pelle conciata con i tannini, una vera esperienza sensoriale

 

La pelle conciata al vegetale è un materiale vivo che si trasforma nel tempo e che porta i segni di chi lo indossa. I tannini non esauriscono il loro potere nel momento in cui vengono estratti dalla pianta, continuano a interagire con la pelle, modificandone le caratteristiche: il pellame, ad esempio, se esposto alla luce scurisce. Uno stesso accessorio in pelle al vegetale, utilizzato da persone situate a diverse latitudini nel mondo o con diverse abitudini di vita, invecchierà in maniera differente.

Martina Squarcini spiega come la pelle al vegetale riesca a sollecitare ogni senso:

 

 

«Ha un odore di cuoio e di estratti di piante immediatamente distinguibile rispetto ad altri tipi di concia. Alla vista si presenta con tonalità calde che mettono in risalto i pori e i segni naturali del pellame. La pelle al vegetale “canta”: quando si passa una mano sulla sua superficie sprigiona un rumore tipico attribuito proprio a questo tipo di processo. Si offre inoltre ad un’esperienza tattile senza uguali, è compatta e flessibile e gradevole nella sua texture»,

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