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Ramponi, un futuro sempre più green con i materiali bio-based
«Per noi la sostenibilità non è un traguardo ma un percorso: continuiamo a lavorare ispirandoci ai 17 goal fissati dall’ Agenda 2030 dell’ONU, tenendo ben presente la direzione che abbiamo tracciato, non solo i traguardi raggiunti e da raggiungere». Spiega così Elisabetta Cacioppo, responsabile della sostenibilità di Ramponi, l’approccio dell’azienda verso un assetto sempre più sostenibile.
Sono molti i passi fatti in questo senso dall’azienda comasca, specializzata nella realizzazione di borchie, strass e pietre, e che non si ferma alle singole tappe raggiunte, avendo innescato un sistema virtuoso che punta al miglioramento costante. «Gli obiettivi che ci siamo posti per gli anni futuri sono numerosi – chiarisce Cacioppo - e riguardano sia l’innovazione dei processi produttivi che dei di prodotti, continuando a studiare soluzioni con un impatto ambientale sempre minore».
Accanto alle materie prime tradizionali quali l’Abs e il Pmms, l’azienda ha introdotto nelle sue linee di accessori componenti con materiali bio-based. Si tratta del Pla, poliestere termoplastico acquisito al 100% da fonti rinnovabili, compostabile e riciclabile e dell’Eco Pe, bioplastica ottenuta da legno riciclato nelle versioni al 30% e al 50%. A questi si aggiungono il nylon riciclato e l’acciaio inox, universalmente riconosciuto come materiale sostenibile perché durevole, a basso impatto ambientale e facilmente riciclabile, quindi premiante in ottica di economia circolare.
Già certificata UNI ISO 9001:2015 e UNI ISO 45001:2018, per qualità, sicurezza e salute sul lavoro, l’azienda ha conseguito lo scorso anno la certificazione ISO 14001. «A riprova dell’impegno nei confronti dell’ambiente – conclude Cacioppo -, abbiamo voluto attestare in maniera inequivocabile che le nostre attività seguono la strada della sostenibilità e che i processi produttivi sono rispettosi della normativa in materia».