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I giovani italiani sono i compratori più eco responsabili secondo l'indagine di Première Vision

 

L’Italia guida la graduatoria emersa dall’indagine pubblicata da Première Vision in collaborazione con l’IFM, Institut Français de la Mode, incentrata sul comportamento dei consumatori, giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 24 anni e tra i 25 e i 34 anni, in materia di moda eco-responsabile. 

 

Su un campione di 6.000 consumatori provenienti da cinque paesi (Francia, Italia, Germania, Regno Unito e USA) infatti, in Italia risulta che più della metà della popolazione presa in considerazione acquista già abbigliamento eco-responsabile (52,6%), segue la Germania (51,4%) mentre i francesi si attestano al 48,8%. Dal sondaggio risulta anche che più giovane è l'acquirente, più è probabile che consumi prodotti eco-responsabili: così il 58,9% dei giovani francesi tra i 18 e i 24 anni e il 55,1% di quelli tra i 25 e i 34 anni. Interessante il netto divario di comportamento tra i giovani dei primi anni Duemila del Regno Unito (65,7%) con il resto della popolazione nel suo complesso (47,4%).

 

«Il consumo eco-responsabile nella moda è un movimento fondamentale, che può essere osservato tanto nell'approvvigionamento dei materiali quanto nella produzione o nella consegna dei pezzi – commenta Florence Rousson, Presidentessa del Comitato di Direzione di Première Vision – Le generazioni più giovani, convinte da questa pratica, ora si aspettano che i marchi vadano oltre nel loro impegno sociale ed etico, ambito in cui l'industria tessile deve ancora impegnarsi per la trasparenza».

 

L’indagine prosegue con i criteri più importanti scelti dai consumatori per determinare la sostenibilità di un prodotto da acquistare. Quello più importante, indipendentemente dal paese oggetto dell’indagine, è la scelta dei materiali utilizzati: in Italia è indicato dal 46,7% della popolazione. Un requisito che si riflette anche per la scelta di un articolo di moda in generale. Qui, al primo posto per oltre un terzo degli utenti italiani, tedeschi e americani, c’è la qualità del prodotto, fattore prescelto anche per definire i brand preferiti sempre in Italia (61,4%), Germania (62,2%), Regno Unito (60,6%) e Stati Uniti (67,1%). In Francia è il secondo più citato (54,7%) dopo il prezzo.

 

Se si scende di età il discorso inizia gradualmente a cambiare. Per le generazioni Y e Z il ruolo da protagonista è appannaggio del contesto sociale, ambientale e inclusivo in cui viene prodotto un articolo di moda. Tra i giovani adulti nati tra il 1989 e il 2000, il criterio della protezione dell'ambiente supera di poco quello delle materie prime utilizzate. Ma, per esempio, il 52,4% di francesi nella fascia 18-24 anni, dichiara di scegliere i brand che promuovono l'etica e l'inclusione nelle condizioni di lavoro, rispetto al 26,3% della popolazione nel suo complesso e al 38,1% dei 25-34enni. 

 

Altri criteri che caratterizzano il comportamento di acquisto delle young generations sono la trasparenza e la buona informazione trasmessa dai marchi della moda. In questi fattori i giovani ripongono alte aspettative al pari di quelle sull’eco-responsabilità di un brand. Hanno maggior desiderio di sapere, informarsi ed è un aspetto da non sottovalutare se si pensa che, per esempio in Italia questo è il primo criterio per cui il 33,8% delle persone quest'anno non ha acquistato neanche un prodotto di moda eco-friendly. Ma in quest’ottica un altro fattore è il prezzo: in Francia è il motivo più citato (41,3%). 

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