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Stefano Fadda, Art Director di Milano Unica, parla del Futuro della Moda

 

 

La moda ha sviluppato ritmi rapidissimi, al punto che tutto sembra essere di moda nello stesso momento. È daccordo con questa affermazione?

“Non sono molto d’accordo, credo siano aumentate le collezioni e, di conseguenza, la quantità di prodotti da presentare, come materiali, accessori e colori.”

 

Come si orienta il lavoro del trend forecaster in queste circostanze?

“L’aspetto fondamentale è la varietà di idee. Bisogna proporre molte interpretazioni, non solo legate alla stagione, ma in risposta agli input della contemporaneità. In questo modo sarà possibile sia soddisfare le esigenze delle diverse categorie merceologiche, sia sviluppare novità sostenibili e interessanti per il pubblico.”

 

La sostenibilità è un tema molto sentito, in particolare dagli acquirenti italiani. Crede sia sufficientemente tutelata dall’Europa?

“Abbiamo lanciato il tema della sostenibilità circa 7 anni fa, seguendo il protocollo europeo. Credo sia abbastanza tutelato dalle normative in vigore. Il problema è che coinvolge un processo costoso, purtroppo non supportato a livello economico. Sotto questo punto di vista si potrebbe fare di più.”

 

Come suggerisce di agire per permettere il pieno sviluppo della sostenibilità?

“È fondamentale che i governi facciano delle proposte per garantire l’integrità non solo dei materiali, ma anche dei procedimenti. C’è bisogno di maggiori investimenti nei confronti degli imprenditori, in modo che possano implementare un processo completamente sostenibile che arrivi anche ai capi finiti.”

 

Milano Unica dedica uno spazio importante alle nuove generazioni: come pensa si posizionino all’interno del settore?

“Innanzitutto, i ragazzi di oggi possono contare su possibilità tecnologiche che non esistevano nelle generazioni passate. Dalle mie esperienze come insegnate, questo è un vantaggio che nasconde una debolezza, ossia la mancanza di cultura. Spesso i social media si tramutano nell’unica fonte di informazione e di ispirazione, che però non è sufficiente per rispondere alle esigenze del settore.”

 

Per concludere, che consigli si sente di dare ai giovani perché possano contribuire in maniera attiva?

“Sicuramente incoraggio la fruizione di libri e documentari, insieme alla visita di esposizioni, per stimolare lo sviluppo di idee con un maggiore spessore culturale. Contemporaneamente, vorrei sottolineare l’importanza della consapevolezza sulle attività produttive, di vendita, commerciali, logistiche e distributive. Ritengo che questi due aspetti siano fondamentali per la costruzione di collezioni e brand durevoli.”

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