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Eurograf: «Per i piccoli è una fase complessa, serve tutela»

 

 

 

«Nonostante la situazione, in questo momento cerchiamo di fare qualche investimento per acquisire nuovi lavori ed essere pronti per la ripresa. La nostra è un’azienda di piccole dimensioni e abbiamo sempre collaborato con realtà simili, spesso brand emergenti che riusciamo a seguire nell’avviamento. In questa fase non lavorare con le griffe ci ha permesso di contenere i danni: a fronte di aziende che hanno perso il 40-60% del fatturato, noi abbiamo registrato un calo che si attesta intorno al 20%».

 

È lucida l’analisi dei responsabili della Litografia Eurograf di Sant’Elpidio a Mare (FM), nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano. «Non mi aspetto una ripresa nel breve periodo – proseguono – dovremo aspettare l’inizio del 2025. Nel nostro settore conta il volume e il volume in questo momento non c’è. Nel 2023, rispetto al 2019, il nostro fatturato è cresciuto del 30%, ma abbiamo stampato forse la metà dell’anno precedente. Il dato relativo ai fatturati è falsato dall’aumento del costo delle materie prime: a cavallo fra il 2022 e 2023 si è registrato anche il +30-50% del fatturato rispetto al 2020/2022, ma se inseriamo la variabile del costo della carta, aumentato fino al 300%, gli utili sono tutt’altro che cresciuti. Per i piccoli è una fase complessa».

 

Una congiuntura negativa dovuta a una molteplicità di fattori. «Non dipende dal singolo, è il contesto generale a essere complesso – concludono - finché non si sbloccherà la situazione mutui e quella delle  guerre non sarà possibile rialzare la testa. Sarebbe però necessario che la politica si muovesse a livello europeo a tutela dei piccoli, ad esempio attraverso manovre che scoraggino l’acquisto di materie prime dalla Cina e favoriscano il ritorno alla produzione interna, ma anche che stimolino il ricambio generazionale: su quattro tipografie nella zona io sono l’unico che si è lanciato e ha preso in mano l’azienda».

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