A inizio anno, New Balance ha lanciato le 1906L, un ibrido tra un paio di sneakers e un mocassino che ha diviso l’opinione pubblica tra chi non vedeva l’ora di possederle (usciranno ad agosto) e chi invece le odiava con tutto il cuore.
Ma dove arrivano queste Frankenstein della calzatura che stanno facendo così tanto rumore?
L’esigenza sembrerebbe quella di andare incontro a chi è stufo della sneaker classica e di chi sta cercando di incorporare elementi più formali nel suo guardaroba, un trend che sembra riflettersi anche nel recente ritorno alla ribalta del mocassino da barca come it sho dell’estate per donna e uomo, complice la signora Prada e la sfilata Miu Miu. E poi c’è il trend delle ugly shoes che sembra non essersi ancora consumato, come dimostrano le sperimentazioni che vediamo in passerella. Ultimo, la voglia di fare qualcosa di nuovo.
Per le New Balance si è trattato di un mix di tutto questo, spiega la senior footwear designer Charlotte Lee raccontando il processo creativo: “Ho creato un CAD di un mocassino classico e poi abbiamo cercato un modo di fonderlo insieme al nostro modello storico 1906. Abbiamo scelto quel modello perché c’è un grande interesse verso questi stili tech running e mi sembrava che funzionasse bene il contrasto tra qualcosa di così pulito come un mocassino e qualcosa di così tecnico. Il 95% del prodotto è nato così, il resto, ovvero la parte più complessa, ce l’ha messo il nostro reparto sviluppo, perché volevamo garantire lo stesso livello di qualità che ti aspetti da un prodotto New Balance”.
Non solo estetica dunque, ma anche comodità: non è un caso che il mercato delle calzature slip on sia forma splendida, con un valore di 151 milioni nel 2022 e una previsione di fatturato che arriverà a sfiorare i $213 milioni entro il 2032. Un trend confermato anche dalle ultime sfilate Uomo Primavera Estate 2025, con Fendi che ha presentato la sua versione di snoafer, più conservativa ed elegante ma sempre un ibrido, con il classico loafer dotato di suola di gomma ton sur ton.
